Chi siamo
I Soci della Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara, riuniti in assemblea il 30 marzo 2014, ricorrendo il Centenario della Fondazione dell’Istituto, per acclamazione, hanno accolto la proposta del presidente Massimo Cavallaro e del Consiglio di Amministrazione, di dotare l’Istituto di un motto che contraddistingua le finalità e la missione dell’Ente. Il motto “ Alius Alii Subsidium (l’uno in soccorso dell’altro ) “ , che sarà inciso sul Gonfalone Sociale, riassume e proclama i Valori di mutualità e sussidiarietà, che da sempre hanno retto e guidato l’azione della BCC di Scafati e Cetara, a favore dei soci, delle famiglie e dei territori di competenza.
La Fondazione
La Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara, ha più di 100 anni .
Il 22 febbraio 1914 , infatti, 64 persone di diversa estrazione sociale e culturale, i Padri Fondatori, si recarono nello studio del notaio Stanislao Langella, per dare vita alla società cooperativa, sotto la denominazione di Cassa Agraria di Prestiti di Scafati.
Scopo della società era di contribuire al miglioramento economico dei soci mediante operazioni di credito in loro esclusivo favore per l'esercizio dell' agricoltura.
Erano tempi difficili , caratterizzati da numerosi tragici eventi, che, pur mettendo a durissima prova la vita quotidiana delle popolazioni, testimoniano la singolarità, il coraggio, la lungimiranza e la fiducia nel prossimo dei padri fondatori della nostra Banca.
Essi non pensarono di fare da soli; convinti, come affermava il nostro conterraneo Antonio Genovesi, che “ nessuno è autosufficiente” e che per stare bene, “ ogni uomo ha bisogno del concorso dei suoi simili “, si unirono, formando la cooperativa.
Umilmente, con spirito fraterno, vollero essere l’uno “ risorsa per l’altro “, perché condividevano sogni e speranze.
In armonia con i principi fondamentali della cooperazione, la Cassa operava esclusivamente con i soci, unici beneficiari dell'attività svolta per il conseguimento dei fini sociali.
Erogava loro prestiti per favorire operazioni come la raccolta e la semina, o acquisti come quelli di concimi, pesticidi, macchine ed attrezzi rurali e quant'altro potesse servire all'esercizio dell'agricoltura. Le operazioni passive della società - che venivano effettuate per la costituzione di disponibilità e ponendo l'azienda nella posizione di debitrice nei confronti dei clienti - consistevano nell'emissione di obbligazioni cambiarie e nel risconto del portafoglio, oltre che nella raccolta di depositi a risparmio.Il primo Presidente del Consiglio d'Amministrazione della società fu il sindaco di Scafati dr Giuseppe CIRILLO, che si avvalse dell'opera del vicepresidente Mauro SCARLATO, e dei consiglieri Bosco Giovanni , GIORDANO Francesco , DE VIVO Francesco , CAROTENUTO Giuseppe , VITIELLO Carmine, nonché del contabile della Cassa, signor Luciano Giuseppe, al quale subentrò, appena qualche anno dopo il rag. Gaetano Angora.
Nell'anno successivo alla costituzione, i soci erano già divenuti 147 e nel 1918 raggiunsero il numero di 383. Durante i primi anni di attività la cooperativa conseguì risultati economici di notevole importanza, tanto da riportare nel 1920 un utile di gestione pari a Lire 33.978. L'attività della società, comunque, non si limitava a fornire ai soci i mezzi materiali per il miglioramento delle loro condizioni di vita. Essa svolgeva, infatti, un importante ruolo di raccordo tra gli addetti al settore agricolo, le istituzioni pubbliche periferiche, le associazioni di categoria e gli esponenti del mondo accademico, che si interessavano ai problemi del settore.
Gli anni del fascismo
Nel periodo successivo. e precisamente negli anni dal 1921 al 1924 , la Cassa fu colpita da una grave crisi, anche per l'ostile trattamento riservato a questi enti dal regime fascista .Preferiva le corporazioni alle cooperative.
In tale ottica, il 10 gennaio 1926, il consiglio di amministrazione e la Commissione di Sindacato vennero accusati, falsamente ed anonimamente, di malversazione e cattiva gestione.
Per protesta, si dimisero tutti.
Il successivo 11 gennaio, giusta delibera del Prefetto di Salerno , venne nominato Commissario della Cassa Agraria dei Prestiti di Scafati, il rag. Mario Cascini, dotato di competenze efficaci e animato da spirito collaborativo, sollecitò la Cassa ad aprirsi al cambiamento e a modernizzare la propria offerta a favore dei soci, attraverso il commercio di macchine agricole , di strumenti e di sementi selezionate utilizzando le “ provvidenze del governo a favore dell’agricoltura .”
Vennero rinnovati gli organi sociali e l’assemblea dei soci elesse quale nuovo presidente del Consiglio di Amministrazione, Paolo Bulleri, vice presidente Giovanni Bosco , mentre i 5 consiglieri, furono Michele Costantino, Francesco De Vivo, Alfonso Nastri e Ludovico Romano.
Il 13 ottobre 1935 l'assemblea straordinaria della società approvò il nuovo Statuto della Cassa, adeguandolo alle disposizioni contenute nelle leggi vigenti. In seguito a ciò la società, assunse la denominazione di Cassa Agraria di Scafati. Da quella data la Cassa estese la sua attività anche ai Comuni limitrofi di Pompei, Torre Annunziata, Gragnano. Castellammare di Stabia ed Angri mentre sin dalla costituzione aveva operato solo nel Comune sede della Società.
Tre anni dopo, e precisamente il 27 marzo 1938, l'assemblea straordinaria della società modificò nuovamente lo Statuto Sociale per adeguarlo alle disposizioni di cui al Regio Decreto del 26 agosto 1937 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento delle Casse Rurali ed Artigiane).
In quella occasione la società assunse la denominazione di Cassa Rurale ed Artigiana di Scafati .
Cominciava, così ad assumere i caratteri di un moderno istituto di credito cooperativo.
Il Dopoguerra
Il periodo post bellico iniziò sotto i migliori auspici e, a parte l'esercizio del 1948, chiusosi con un disavanzo di Lire 32.120,75, la società ricominciò ad operare a pieno ritmo e con splendidi risultati. partecipando in modo rilevante alla ricostruzione ed al susseguente boom economico.
La rinascita della Cooperativa coincise con l'elezione alla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione della società dell'avv. Donato Nastri, avvenuta durante i lavori dell'Assemblea dei soci tenutasi in data 12 marzo 1950.
Il consiglio di amministrazione era formato dal vice presidente Francesco Vitiello, dai consiglieri Michele Cocco, Luigi Langella, Augusto Mascolo, Emanuele Romano, Giosuè Romano, Antonio Testa, Santolo Voccia. Sotto la presidenza dell'avv. Nastri la Cassa assunse i lineamenti della vera azienda di credito, alla quale la forma cooperativa consente di partecipare a numerose iniziative di carattere sociale ed economico, rivolte essenzialmente al miglioramento delle condizioni socio-culturali dei soci. In quegli anni la Cassa decise di partecipare al costituendo Ente Consortile Ortofrutticolo della Provincia di Salerno e di aderire alla Confederazione Cooperative Italiane.
Appena qualche tempo dopo, nel 1959, la società istituì il servizio dei conti correnti, al fine di soddisfare le esigenze dei soci e di ampliare la propria attività, che crebbe tanto da rendere necessario abbandonare la vecchia sede di via Monte Grappa, nella quale aveva operato senza soluzione di continuità sin dalla costituzione, per trasferirsi, nel 1961, in una nuova più ampia sede, al Corso Umberto I.
Nel 1963 la Cassa partecipava, come socio fondatore, alla costituzione dell'Istituto di Credito delle Casse Rurali ed Artigiane, sottoscrivendo quattro azioni del valore di Lire 10.000 cadauna; nello stesso anno aderiva all'Associazione Bancaria Italiana.
L’ assemblea del 26 aprile 1964 celebrò i primi 50 anni della Cassa , alla presenza del dott. Enzo Badioli, presidente nazionale e fraterno amico del sodalizio scafatese e di altre autorevoli personalità .
Affiancavano Nastri nel consiglio di amministrazione, il vicepresidente dott. Guido Bulleri, i consiglieri avv. Guglielmo Formisano, l’industriale Carlo Longobardi, gli infaticabili Antonio Testa, Vincenzo Panariello, Luigi Langella, Santolo Voccia, Michele Cocco.
Nel 1967 la Cassa Rurale ed Artigiana di Scafati, unitamente ad altre consorelle aventi sede nella regione Campania, diede vita alla Federazione Regionale delle Casse Rurali ed Artigiane .
Donato Nastri ne fu presidente dal 1971 e ne resterà alla guida per ben 26 anni.
Nel 1981, a testimonianza del buon lavoro svolto, la Banca d'Italia autorizzò la Cassa ad operare nuovamente nei Comuni limitrofi e precisamente ad Angri, San Marzano sul Sarno, Pompei e S. Maria la Carità.
Il 1983 fu l’anno della prima gita sociale d’istruzione, presso la C.R.A. di Faenza, iniziativa, pioneristica per l’epoca, che ebbe grande successo tant’è, che negli anni successivi, sia pure con regolamentazioni e modalità diverse, la partecipazione alla gita di istruzione fu estesa a tutti i soci.
Negli anni ’90, in ossequio alla nuova normativa, le Casse Rurali ed Artigiane diventarono Banche di Credito Cooperativo .
L’ 11 febbraio 1991 veniva inaugurata la Filiale di S. Maria la Carità , il successivo 3 giugno 1991 , quella di Pompei, e qualche anno dopo , il 10/07/1994 , era aperta la filiale di San Marzano sul Sarno, a testimonianza dell’antica vicinanza all’agricoltura e alle sue tipicità.
Il Consiglio di amministrazione era così composto Presidente Avv. Donato Nastri, vice presidente Avv. Nicola Vitello, consiglieri: p.a. Francesco Ambruoso, prof. Vito Cavallaro, sig. Michele Casciello, sig. Tommaso Giordano, sig. Enrico Longobardi, rag. Raffaele Manzo, rag. Gennaro taglietti.
Proprio durante gli anni novanta, avvengono importanti atti istituzionali che hanno consentito una ulteriore espansione della cooperativa di Scafati, l’acquisizione della consorella di Bracigliano e la fusione con la BCC di Cetara; a seguito di tale fusione la cooperativa di Scafati assume la nuova denominazione sociale “Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara”, e amplia il numero di sportelli con quelli di Cava dei Tirreni, Vietri sul Mare e di Cetara, su territori più vicini alla Provincia di Salerno e sulla costiera amalfitana. Infine, il 20.12.1999 veniva inaugurava la Filiale a San Pietro di Scafati.
Il nuovo secolo
Qualche anno dopo, stanco, provato da mille battaglie, il 3 settembre 2003 , Donato Nastri si dimise dalla carica di Presidente.
Gli successe il dott. Massimo Cavallaro, che , venne confermato nel corso dell’assemblea dei soci del 6 settembre 2003.
Si chiudeva un’epoca.
Ne cominciava un’altra, quella del giovane imprenditore, plurilaureato, già componente del consiglio di amministrazione della banca e suo vicepresidente .
Massimo Cavallaro, a dispetto della sua giovane età- non aveva ancora 40 anni – portò un entusiasmo e una passione, che, in breve tempo gli valsero la simpatia e la collaborazione, anche di quanti non erano pienamente convinti della sua leadership.
Competente nel governo della struttura , coadiuvato da un consiglio di amministrazione compatto, irrobustito della vicinanza della platea sociale, che vedeva con favore una personalità, forte e autorevole , portò nuova linfa nel credito cooperativo.
Sotto la guida del presidente Cavallaro, la Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara, intensificò la sua azione a favore della comunità locale, realizzando il “ Centro Sociale Polivalente”, annesso alla Parrocchia di S. Francesco di Paola,(sab 13 ott.2007); donando il “Centro Sportivo Abate Cuomo “ alla Parrocchia di S. Pietro, inaugurando il “ Centro di Accoglienza Padre Silvestro d’Amico “ a Bagni di Scafati, omaggiando la protettrice di Scafati, S. Maria delle Vergini, di una corona d’oro, in occasione del centenario della prima incoronazione.
Veniva allestito il Centro Sportivo “S. Giovanni Bosco” a Marra Zaffaranelli di Scafati e donato un pulmino, per facilitare gli spostamenti dei bambini diversamente abili della parrocchia
La presenza del presidente nazionale di FederCasse , avv. Alessandro Azzi e quella del cardinale Esilio Tonini , nominato socio onorario, all’Assemblea dei Soci del 2006, fu la ricompensa di tanto impegno.
E’ sotto la guida di Cavallaro che nasce anche il periodico informa..ti è meglio, periodico di informazione e comunicazione con la base sociale. Forte segnale di “vicinanza con i soci”.
E l'assemblea dei soci del 4 aprile 2008, ancora apprezzandone l’impegno che aveva portato all’apertura della nuova sede di San MarzanoSul Sarno, riconfermava, per il successivo triennio 2008-2010, alla guida della Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara , il dott. Massimo Cavallaro .
Cominciarono gli anni della grande recessione, conseguenza della bolla speculativa finanziaria americana e dell’aumentato prezzo delle materie prime.
La nostra banca, però, resistette bene.
Presidente, consiglio di amministrazione, le risorse tutte si rimboccarono le maniche e intensificarono l’impegno.
I 95 anni dalla fondazione della Banca, furono celebrati in occasione dell’Assemblea Ordinaria e Straordinaria che si tenne nel maggio 2009, alla presenza del presidente nazionale di FederCasse , avv. Alessandro Azzi e del presidente della Federazione Campana, dott. Silvio Petrone.
Alla fine del 2009, la Banca operava con nove sportelli in otto comuni, annoverando 14.840. clienti.
L 'area di comnpetenza i Comuni di :
Angri, Boscoreale, Castellammare di Stabia, Cava dei Tirreni, Cetara, Gragnano, Maiori, Mercato san Severino, Pagani, Poggiomarino, Pompei, Salerno, San Marzano Sul Sarno, San Valentino Torio, Santa Maria La Carità, Sant' Antonio Abate, Sant’ Egido del Monte Albino,Scafati, Torre Annunziata,Vietri Sul Mare, Lettere,Corbara, Tramonti, Nocera Superiore, Roccapiemonte, Baronissi, Pellezzano.
Nonostante gli effetti della crisi economica mondiale, la cooperativa di Scafati sotto la guida della presidenza Cavallaro, riesce a consolidare la propria presenza sul territorio e raggiungere il privilegiato traguardo dei cento anni dalla fondazione. Traguardo che inorgoglisce tutta la comunità scafatese, soci e non soci, evento importante da celebrare nel modo più consono ai principi e valori sociali, etici e solidali; l’udienza generale del Santo Padre Papa Francesco I a Roma è stata la giusta ricompensa.
A chiusura dell’anno del centenario viene inaugurata la decima filiale della cooperativa di scafati. La filiale di Gragnano. Città espressione dell’artigianato agro-alimentare e del commercio in generale. Segnale questo di grande fiducia e ottimismo, la volontà di portare con sé questo secolare bagaglio di esperienza per continuare a crescere e radicare nel territorio, con l’obiettivo di diventarne centralità, sostenendone l’economia, le famiglie e i soci.