Senza la disponibilità del presidente Massimo Cavallaro e degli amministratori della Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara, che hanno avuto fiducia nella nostra comunità, consentendoci, col mutuo accordatoci, di iniziare i lavori, l’inaugurazione del Centro parrocchiale “Don Bosco” non sarebbe stata possibile”. Con queste parole, il parroco di Santa Maria delle Vergini, don Giovanni De Riggi, ha dato testimonianza di quanto la BCC sia stata disponibile, nel rispetto della normativa vigente, nei confronti della comunità parrocchiale.
Posta al centro della città di Scafati, in piazza Vittorio Veneto, la struttura, adiacente alla Chiesa di S. Maria delle Vergini, fu costruita alla fine degli anni ’50 del secolo scorso (1957/1958) per volontà dell’indimenticabile mons. Domenico Cannavacciuolo. “Voglio pronunciare un grazie profondo al Signore che ci ha permesso di ristrutturare la sala Don Bosco, simbolo di una memoria storica, di un passato che ha radici profonde – ha affermato, nel corso della celebrazione, don Giovanni –. Tutto ha avuto inizio con don Domenico Cannavacciuolo, che ha guidato questa chiesa dal 1937 al 1968, e che, per primo, ebbe la stupenda intuizione di realizzare un cineteatro su un giardino situato accanto al campanile della parrocchia. Seguendo le parole di Papa Pio XII, che sosteneva l’importanza di ricostruire la società italiana dopo la Grande Guerra, i sacerdoti più zelanti e, con qualche soldo in più, costruirono dei luoghi di incontro e di aggregazione: cineteatri, campi sportivi, e così via”. La sala Don Bosco, ricorda don Giovanni, nacque come cineteatro per offrire agli scafatesi, dopo i lutti e i dolori della Seconda Guerra Mondiale, uno spazio attrezzato per le relazioni interpersonali e l’emancipazione culturale. “Il grande schermo del cinema - evidenzia Franco Prono, professore dell’università di Torino, nel libro Domani è un altro giorno - costituì, nel dopoguerra, un fondamentale polo di aggregazione sociale, divulgazione culturale, scatenamento della fantasia”. D’altra parte il cineteatro Don Bosco, non fu l’unica sala cinematografica gestita dalla chiesa in Italia, se è vero – come scrive Marco Pucci – che, “subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, la metà delle sale cinematografiche presenti in Italia (circa 1200) era costituita da sale parrocchiali”. La sala Don Bosco, nel corso degli anni, divenne un punto di ritrovo e di svago, dove poter incontrare, al di fuori della messa domenicale, i propri compaesani o conoscere persone nuove. Fu anche fucina di fervide menti che hanno onorato, con le loro azioni, la nostra città. Grazie al parroco don Angelo Pagano, diventò sede di mostre e convegni, ospitò acclamate rappresentazioni teatrali e numerose esibizioni del coro Ekatosteron. Col passar del tempo, la struttura è stata oggetto di molteplici lavori di adattamento, che dal 1995, grazie all’incisiva azione di don Enrico Tuccillo, sono stati particolarmente significativi. Dopo vent’anni, però, era necessario mettere la sala al passo coi tempi. Consapevole di ciò, il parroco don Giovanni De Riggi, d’accordo con il consiglio parrocchiale, ha avvertito l’esigenza di adeguare la struttura alle aspettative del terzo millennio. “Sono venuto qui 21 anni fa - ricorda don Giovanni - quando le amministrazioni pensavano tanto alle periferie senza accorgersi che il centro stesso stava diventando una periferia. Da allora la nostra comunità è cresciuta sempre di più e c’era bisogno di un luogo sicuro dove potersi incontrare. Scafati aveva necessità di un vero e proprio complesso parrocchiale: bisognava ripensare alla sala Don Bosco. Così ho parlato della mia idea al geometra Rosario Esposito che l’ha sposata in pieno, ha curato il progetto, i rapporti con le ditte, la difficile parte burocratica, e ha seguito i lavori. Tutto gratuitamente. Ciononostante occorreva trovare i soldi per realizzare l’opera. Malgrado la difficile situazione economia, grazie alle relazioni di amicizia e di collaborazione che ci legano al presidente della BCC, dott. Massimo Cavallaro, il quale si è detto subito disponibile ad aiutarci, siamo riusciti ad ottenere il mutuo per portare a termine il progetto. Ringrazio pubblicamente il presidente per la sensibilità”. I necessari lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza, durati poco più di due anni, sono iniziati grazie al mutuo ventennale di 300mila euro erogato dalla BCC di Scafati e Cetara, che, fedele alla sua mission, sancita nella Carta dei Valori, ha avuto fiducia nel buon esito dell’iniziativa della comunità di S. Maria delle Vergini. “La nostra è la banca del territorio - spiega il presidente Cavallaro - che opera da sempre al servizio della comunità e che pone al centro della propria azione la persona umana e i suoi bisogni. Quando don Giovanni ci ha parlato del suo sogno di ridare vita alla sala Don Bosco, storico luogo di incontro e di cultura del centro cittadino, abbiamo deciso senza indugio di contribuire alla realizzazione di questa encomiabile iniziativa”. Il mutuo bancario però non ha coperto tutte le spese necessarie. Gli altri 350mila euro sono arrivati dalle donazioni dei fedeli. “Avevamo qualcosa in cassa - racconta ancora don Giovanni - ma non bastava. Il tutto è stato possibile grazie a questo santo popolo di Dio che ha creduto in noi e che ogni mese versa qualcosa per la realizzazione di questo sogno. Ho visto tanti miracoli. Nel libro degli Apostoli si racconta di persone convertitesi che vendevano i propri campi, portavano l’importo di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli Apostoli. Questo miracolo è successo anche a Scafati dove due anziane sorelle hanno venduto un appezzamento di terra che possedevano a Paestum e il ricavato lo hanno donato interamente alla parrocchia per i lavori alla sala Don Bosco. La Parola si compie. Si realizza con questa opera straordinaria”.
Oggi il Centro parrocchiale “Don Bosco” rappresenta un vanto per Scafati, poiché si pone, nel cuore della città, non solo come luogo di riflessione ecclesiale, ma come centro polifunzionale di formazione, cultura ed educazione alla fruizione del tempo libero, aperto a tutti gli scafatesi. Dopo la celebrazione eucaristica, S.E. Mons. Francesco Marino, vescovo di Nola, ha benedetto il nuovo centro parrocchiale che - ha affermato - “si pone al centro dello scambio delle relazioni sociali tra la chiesa e la città”.
La sala al piano terra, cui si accede attraverso un accogliente ingresso, dispone di 142 posti a sedere e di ampi locali di servizio tutti corredati da moderni servizi igienici. Il complesso parrocchiale è articolato in modo da facilitare la comunicazione tra le persone e può prestarsi a molteplici utilizzi. Al primo piano sono presenti locali di diversa metratura, alcuni dotati di supporti multimediali per le numerose attività della parrocchia e delle associazioni del territorio. Al secondo piano, abbellita da una splendida immagine del Cristo, è collocata la biblioteca, con locali attrezzati per lo studio e la ricerca. Ampie finestre, e colori appropriati, rendono tutto il centro parrocchiale “Don Bosco” luminoso ed accogliente.